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Shen Yun a Milano: ultima tappa, ultima possibilità (giocata male) per il 2023

2023-05-02 18:00

OS

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Shen Yun a Milano: ultima tappa, ultima possibilità (giocata male) per il 2023

L'ultima tappa e possibilità per la tournée italiana di Shen Yun s'è giocata a Milano, al Teatro degli Arcimboldi, dal 25 al 30 aprile, ma anche stavo

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L'ultima tappa e possibilità per la tournée italiana di Shen Yun s'è giocata a Milano, al Teatro degli Arcimboldi, dal 25 al 30 aprile, ma anche stavolta con risultati non propriamente egregi. 

 

Eppure la pressione pubblicitaria, a sostegno dell'evento e tesa a favorirne il successo di pubblico, non si può certo dire che sia mancata: numerosi fogli online dell'area milanese e lombarda annunciavano la data, sempre rimasticando e talvolta anche un po' rielaborando il lungo e celebrativo comunicato d'annuncio. Certo, si dirà: gran parte di questi giornali online, gratuitamente accessibili ai lettori, sono soliti pubblicare qualsiasi cosa venga loro mandata, a maggior ragione se si tratti d'eventi relativi allo spettacolo. Dopotutto non si vive di sola cronaca, o di sole polemiche sul traffico. Ma è pur vero che l'attenzione rivolta dai lettori agli articoli di questi giornali, solitamente identificati tutti come “clickbait”, è sempre piuttosto scarsa e frettolosa; e questo probabilmente spiega la sostanziale indifferenza con cui sono stati trattati dai più, comune anche a tutti gli altri eventi precedentemente tenutisi nei teatri delle altre città.

 

A distinguersi un po' di più per importanza rispetto a tutte queste testate, solo la rubrica milanese del sito di TGCOM24, sempre con un lungo e cerimonioso comunicato che il 21 aprile dava annuncio della quasi imminente cinque giorni milanese di Shen Yun. Almeno in questo caso possiamo parlare di una testata di maggior rilievo, anche rispetto ad altre apparse nelle precedenti città (solo a Bergamo avevamo visto un po' d'attenzione da parte di testate di rilievo, sebbene non proprio molto celebrativa), ma comunque sempre senza riuscire a magnetizzare l'opinione pubblica come auspicato dagli organizzatori della tournée. 

 

Del resto, anche 2 ore e 15 minuti, come già visto al Verdi di Firenze laddove nelle altre città almeno lo spettacolo riusciva ad essere un po' più breve, rappresentano un impegno non indifferente per il pubblico: tolti il sabato e la domenica, nelle altre giornate lo spettacolo iniziava infatti alle 20.30 di sera, e in una città piena di eventi e distrazioni come Milano uscire quasi alle 23.00 significa essersi persi tante più ghiotte occasioni (oltre a ritardare piuttosto sensibilmente l'orario della cena). E pure il prezzo dei biglietti, che variava dai 77 ai 143 euro indicativi, non costituiva di sicuro un aspetto molto invitante per il pubblico, in una città comunque non proprio economica come Milano: non male, per un teatro dove solitamente i prezzi dei biglietti partono dai 40 euro, per eventi che oltretutto riescono facilmente a riempirne i 2346 posti. 

 

Dopotutto, al centralissimo Teatro della Scala, “accontentandosi di poco”, è possibile trovare un biglietto a 165 euro, ma per opere come la Salomè o come I Vespri Siciliani, indubbiamente ben più elevati culturalmente parlando rispetto alle stravaganti esibizioni di Shen Yun; e là, è ovviamente sempre richiesto di vestirsi con un abito estremamente elegante e formale, mentre all'Arcimboldi solitamente non è richiesto alcun particolare “dress code”. Ma, facendo uno strappo alla regola, stavolta anche all'Arcimboldi si chiedeva un abbigliamento business o da sera; il che, indubbiamente, poteva risultare ostico o comunque indigesto alla sua clientela abituale, dai gusti e dagli stili molto più casual ed informali.

 

Non sorprende, dunque, che in nessuna serata lo spettacolo di Shen Yun a Milano sia riuscito a centrare l'obiettivo del “pienone”; e questo, in una metropoli come Milano, sempre assetata d'eventi e di novità, è già un fatto che si commenta da solo. Qualcuno potrà obiettare che certe forme d'arte o di cultura facciano fatica ad attecchire presso il pubblico italiano e in questo caso milanese; ma ricordiamoci che stiamo parlando di Shen Yun, non di un corpo artistico di lirica e danza vero e proprio. Il pubblico, al contrario, è molto più accorto di quanto molti possano credere, e ne dà infatti prova anche nelle recensioni che hanno circondato l'evento.  Su TripAdvisor, per esempio, gli unici complimenti si vedono per i concerti del bravo cantautore Paolo Conte o altri eventi consimili, ma non certo per gli spettacoli di Shen Yun, decisamente criticati per la noiosità che li contraddistingue e persino per il comportamento discutibile di qualche addetto che riprende una bambina per aver il cellulare in mano glissando invece su una ragazza in prima fila che nell'intervallo esamina i video precedentemente fatti dello spettacolo (perché, effettivamente, questo favoritismo? forse la bambina è una che disturba come gli altri e la ragazza è invece qualcuna della setta, a cui tutto è concesso?). Altri si lamentano per il poco spazio per chi è troppo alto, per le molte lampade bruciate in platea e non più sostituite o per la scarsezza dei servizi igienici, dove i tempi d'attesa possono talvolta allungarsi decisamente troppo (addirittura file di 40 minuti, denuncia un utente). Infine, come prevedibile, le critiche per il prezzo del biglietto in rapporto alla poca sostanza dello spettacolo, come denunciato da un altro utente che per vedere Shen Yun ha dovuto sborsare ben 97 euro (difficilmente tornerà a vedere una futura, eventuale tournée di Shen Yun a Milano).

 

Peggio ancora possiamo trovare guardando su un altro sito di recensioni come TrustPilot: deludente, con un messaggio politico martellante e con scene che volevano essere comiche e che invece erano da clown del circo, secondo una utente che per concludere si lamenta dell'elevato costo del biglietto così come dell'abbonamento alla piattaforma; un'altra racconta addirittura d'essersene fuggita all'intervallo, dato che le era toccato sorbirsi già nel primo tempo ad un tenore che cantava “ateismo ed evoluzionismo sono Satana”, scene a forte carica religiosa e politica e non ultimo la grottesca rappresentazione di una prigione con espianto di organi dai prigionieri ambientata nella Cina odierna; mediocre, imbarazzante e grottesco è quanto afferma invece un altro spettatore, che ha dovuto pagare ben 154 euro di biglietto e, poiché era venuto con tutta la famiglia, in totale avevano speso di biglietti ben 750 euro (dubitiamo che anche lui vi ritorni, il prossimo anno, qualora lo spettacolo si dovesse nuovamente tenere). Ma la recensione che probabilmente fa più riflettere è quella di una persona che da sempre afferma d'essere stata sostenitrice di questa compagnia e che, dopo aver visto la sua ultima esibizione, giura di non andarla mai più a vedere, in nessuna parte del mondo dovesse recitare. Mai le era capitato, afferma, di vedere così tanti spettatori fuggire dallo spettacolo in qualsiasi momento, e del pari di sentire da tutti gli altri tanti commenti negativi sia durante l'intervallo che all'uscita dallo spettacolo; ed afferma d'essersi sentita addirittura “sciocca”, con un'amarezza che empaticamente avvertiamo, perché tutti sappiamo cosa significhi non riconoscersi più in qualcosa in cui per tanto tempo abbiamo investito denaro, impegno ed energie. 

 

Se questa doveva essere l'ultima prova e l'ultima possibilità per Shen Yun 2023 in Italia, quella del “gran finale”, della “conclusione in bellezza”, possiamo decisamente dire che il risultato sia stato ben meno che mediocre, ampiamente al di sotto del meschino. 

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