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Con pochi clamori la Giornata Mondiale della Falun Dafa in Italia

2024-05-22 20:00

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Con pochi clamori la Giornata Mondiale della Falun Dafa in Italia

L'abbiamo più volte raccontato, ma ciò ci procura sempre un certo grado di soddisfazione: il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, vive ormai in Ita

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L'abbiamo più volte raccontato, ma ciò ci procura sempre un certo grado di soddisfazione: il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, vive ormai in Italia anni sempre più bui, dove tutti i tentativi di coprire un tale declino non portano mai che a risultati persino peggiori o comunque tali da manifestarne tutte le divisioni e gli scontri interni. Partito inizialmente con un certo qual vento in poppa, nel corso degli anni la sua esistenza nella Penisola s'è ridotta a pochi “noccioli duri” concentrati in alcune città capoluogo, come Firenze o Milano, oltre alla capitale Roma. Ognuno di questi “noccioli duri” è composto sempre da poche, pochissime persone, che si contano praticamente sulle dita di una mano o al massimo di due mani; vere e proprie “microsette nella setta”, dove in alcuni casi non mancano a loro volta le divisioni, le rivalità e i momenti di scoramento o d'abbandono. 

 

E' capitato ad esempio che qualche membro, che guidava od animava l'attività in una delle città, dopo anni d'intenso attivismo vi si staccasse rinunciando agli esercizi in pubblico, ai presidi e ai volantinaggi, un po' per saturazione ed un po' per insofferenza verso il troppo protagonismo d'altri suoi correligionari. Successivamente, ha scelto di rientrare spontaneamente, magari intravedendo nuove possibilità per la propria visibilità e il proprio ruolo in una posizione maggiormente di vertice rispetto al passato, o perché indotto da altri dopo costanti lusinghe e pressioni in tal senso, per venire a quel punto riaccolto col famoso “love bombing”: ovvero quando l'ex adepto, ritornato in seno alla setta, viene ricoperto d'infinite attenzioni che gli fanno credere d'essere veramente mancato a tutti gli altri e a farlo soprattutto sentire in colpa così da avvincerlo al resto del gruppo ancora più di prima.

 

La situazione per la setta resta comunque disperata, e in questi casi quando qualche membro ritorna non è mai un buon segno: significa che costui, a seconda del caso, dopo aver visto il fallimento operativo di coloro che l'avevano indotto ad allontanarsi ed intuendone così la futura caduta in disgrazia presso i vertici del movimento, miri a rientrarvi in modo da poterne rapidamente prendere il posto; o che, sempre per via del fallimento che costoro sempre più s'accorgono di star vivendo, non riuscendo a fare adeguata opera di “pubbliche relazioni” e pertanto ad avvicinarsi e tenersi a lungo termine nuovi adepti, si vedano costretti a ritornare sui propri passi fino al punto di doversi “abbassare” a scusarsi e riavvicinarsi con persone che in precedenza avevano fatto di tutto per allontanare così da poter meglio primeggiare. Non di rado una cosa esclude l'altra, perché se è vero che poter vantare d'aver saputo ricondurre un vecchio adepto nella setta è pur sempre prova di grande efficienza presso i vertici nazionali ed esteri, al contempo quella persona potrebbe esser tutt'altro che ignara del cattivo andamento che il movimento sta conoscendo e che quindi il suo ritorno non sia soltanto spontaneo, ma anche abbastanza interessato.

 

La Giornata Mondiale del Falun Gong in Italia ne è stata proprio la dimostrazione: sebbene la sua data cada il 13 maggio, in realtà in nessuna delle città italiane come al solito i membri sono riusciti ad organizzarla proprio in quel giorno. Certo, era lunedì, giorno lavorativo, ma in ogni caso è ormai prassi per la setta organizzare tale evento nelle giornate precedenti o successive, che possono essere analogamente anche giorni non festivi ma lavorativi. La questione si spiega nel solito misto di pigrizia e disorganizzazione che connota i membri apicali della setta in ogni città, che li porta facilmente a soprassedere anche sugli impegni più inderogabili o a compiere ritardi spesso discutibili agli occhi di un membro più zelante. Nessuno di costoro, dopotutto, fa l'operaio o è dipendente in qualche impresa privata, dove difficilmente potrebbe ottenere il permesso di una giornata o di mezza giornata per andare a presidiare o fare gli esercizi rituali in qualche luogo pubblico; insomma, non sono proletari ma piccoli e medi borghesi più che benestanti, con impieghi nella pubblica amministrazione o in attività anche private dove comunque non s'ammazzano di lavoro e il tempo libero è sempre garantito. Non manca poi anche qualche eterno studente, di quelli ormai talmente fuori corso da non ricordarsi forse neanche più quale facoltà universitaria frequenti. 

 

Per cercare di far più numero, almeno laddove era possibile, abbiamo così visto svolgersi la Giornata del 13 maggio soprattutto il 12, che era domenica, intercettando laddove possibile quei membri delle locali comunità cinesi bene o male più vicini alle idee della setta; in altri casi invece l'appuntamento s'è svolto nel corso della settimana, in giornate lavorative, ma con numeri decisamente ancor più risicati di quanto non potessero esserlo gli altri. Tra Roma, Milano, Firenze e Cagliari, s'è dunque consumata una Giornata Mondiale decisamente in piccolo, dove a seconda del caso per gonfiare i bilanci della partecipazione è stato fatto ricorso a pensionati con cui gli adepti italiani hanno rapporti parentali o d'amicizia, o a turisti e passanti convinti da costoro a far momentanea presenza nelle foto di gruppo. O ancora, come già dicevamo, ad avvalersi di quei pochi all'interno delle locali comunità cinesi ancora vicini o sensibili ai punti di vista del Falun Gong, essendone ormai la quasi totalità del tutto contraria: tant'è che il loro numero in tali apparizioni, in città come Roma o Milano dove tali comunità sono caratterizzate da numeri assai importanti, appariva più che appariva grottescamente infinitesimale. E poiché costoro erano comunque pochi, non è mancato neppure il ricorso ad esponenti della comunità vietnamita, che quantomeno in città come Roma e Milano vanta buoni numeri: ma anche in quel caso, quanti si sono prestati alla maldestra opera di “salvataggio dell'immagine” della Giornata Mondiale in Italia restano comunque i soliti “quattro gatti” in rapporto proprio all'ampiezza di quella comunità nel suo complesso.

 

Della grande portata del fallimento è prova anche la testata ufficiale della setta, “Epoch Times”, che nella sua edizione italiana praticamente risulta aver smesso d'occuparsi dei fatti nazionali fin dal 24 aprile: nel caso di una Giornata Mondiale fortunata, l'avrebbe ugualmente fatto? Passino la pigrizia e la sciatteria che connotano anche quella parte membri addetti all'edizione italiana di “Epoch Times”, ma non hanno dedicato una sola riga o una sola foto né alla Giornata del 25 Aprile né a quella del 13 maggio, e dato il loro modestissimo esito non c'è neppure tanto motivo di meravigliarsene. Solo i siti “Minghui” e “Falun Info” hanno tardivamente provveduto a metterci una pezza, sia pur prendendosela molto comoda, con un comunicato che voleva apparir trionfale ma che invece ha rappresentato proprio un'autoconfessione dell'avvenuto fiasco, apparso addirittura lo scorso 20 maggio! Sempre con calma, nei giorni precedenti, erano pervenuti i messaggi di d'alcune personalità italiane, un politico un po' più importante ed uno di fama un po' più locale, oltre al direttore di due testate di materia religiosa ed umanitaria, tutti con contenuti un po' di circostanza, per così dire di solidarietà ma anche d'incoraggiamento: anche quelli, presentati col consueto trionfalismo, alla stregua di un epocale endorsement, seppur espressi forse più per elementare senso del dovere.

 

Come i nostri lettori più affezionati già sapranno, il 13 maggio è il giorno del compleanno del fondatore e guru del Falun Gong, Li Hongzhi, nonché il giorno in cui tenne il suo primo discorso in pubblico nel 1992, a Changchun nella provincia di Jilin; per tale motivazione, e non per altro, questa data è anche il compleanno della setta oltre che del suo “grande capo”. Ma a quanto pare, e come al solito, in Italia Li Hongzhi ha goduto proprio di un compleanno e di una Giornata Mondiale del Falun Gong assai amari.


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