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Il caso di Sharon Verzeni, l'ombra di Scientology e quei criptoculti che restano nell'ombra

2024-09-03 14:00

OS

News,

Il caso di Sharon Verzeni, l'ombra di Scientology e quei criptoculti che restano nell'ombra

Il caso di Sharon Verzeni ha suscitato fin dal principio un forte dibattito, introducendo tra le possibili ricostruzioni anche l'ipotesi di un coinvol

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Il caso di Sharon Verzeni ha suscitato fin dal principio un forte dibattito, introducendo tra le possibili ricostruzioni anche l'ipotesi di un coinvolgimento di elementi afferenti alla setta americana di Scientology, in forte espansione nel nostro paese. E' stata una delle materie di dibattito in tutto il dipanarsi della vicenda, in verità non ancora del tutto conclusa, con esperti e criminologi che più volte l'hanno considerata come possibile pista da seguire per le indagini, insieme ad altre come il delitto familiare o passionale. Sappiamo tutti ormai bene come, non appena si verifichi un caso dove vi sia anche la più remota ombra di una qualche realtà settaria, subito sorga spontaneamente l'ipotesi che essa vi sia implicata; chiaramente scatenando a quel punto gli strali di quanti, tanto in quell'associazione quanto tra studiosi e sostenitori delle libertà religiose, di tale chiamata in causa non ne vogliono proprio sapere.

 

Solitamente in tutti questi casi le tante speculazioni proprie di una certa cronaca nera non favoriscono mai il lavoro degli inquirenti, finendo semmai per renderlo ancor più oneroso mentre in giornali e studi televisivi impazza lo scontro dialettico tra sostenitori dell'una e dell'altra ipotesi. Nel nostro paese, a quanto pare affamato di casi di cronaca nera, giornali e televisioni prontamente danno in pasta ai loro cittadini ogni delitto che capiti o quasi, chiamando spesso al dibattito anche le persone meno qualificate; innescandone così una spettacolarizzazione che parte dal luogo dell'accaduto per raggiungere il parossismo davanti ai riflettori delle televisioni, trasformando la vecchia e non sempre categoria giornalistica della “cronaca nera” in “gossip nero”. Tutto questo davanti ad un pubblico che ne è sempre più incantato ed affamato.

 

Nel caso di Sharon Verzeni, le ipotesi che erano sorte risultavano in verità piuttosto numerose e vedevano Scientology più come un'eventuale pomo della discordia tra lei e i suoi familiari, anche se ad un certo punto l'apparizione di un misterioso uomo in bici, che sarebbe poi risultato come l'effettivo omicida, non escluse ipotesi più ardite, come ad esempio che quell'uomo non ancora identificato avesse qualche legame con la setta. Il compagno di Sharon sosteneva che quella di Scientology fosse solo un'invenzione giornalistica, e che la ragazza in pratica neppure vi avesse a che fare, sebbene i genitori sostenessero ben altro, tanto che dagli interrogatori erano risultati forti dissidi nella coppia proprio per la decisione della vittima di entrare a farne parte. Nel frattempo si continuava a cercare il misterioso uomo in bicicletta, di cui erano emerse le tracce fin da subito, senza escludere l'ipotesi che questi con Scientology avesse a sua volta una qualche implicazione; anche perché la Verzeni, come provato dai tracciati bancari, aveva inviato forti somme alla setta per seguirne i corsi. Suscitavano poi ulteriori dubbi le ragioni per cui la vittima avesse deciso di uscire da sola, di notte, proprio quando avrebbe incontrato o si sarebbe imbattuta nel misterioso uomo in bicicletta. 

 

Ben si spiega perché fino all'ultimo momento, finché quel misterioso uomo in bicicletta non è stato identificato ed ha confessato, Scientology sia rimasta tra gli imputati, sia come causa indiretta che diretta dell'omicidio. Vari criminologi, come già accennato, ancora negli ultimi giorni suggerivano agli inquirenti di indagare con più accuratezza proprio sulla pista settaria, perché una responsabilità diretta o indiretta di qualche suo membro non appariva ancora in quel momento tanto peregrina. Soltanto pochissimi giorni dopo l'uomo misterioso sarebbe stato fermato ed avrebbe confessato, con una soluzione al caso risultata subito a molti sconcertante. Ci viene da dire sconcertante perché quell'uomo ha agito mosso da un raptus, per futilità e nonostante ciò pur sempre con premeditazione; anche nel suo appartamento era stata trovata una sagoma su cui si esercitava per i propri futuri omicidi. L'idea di poter uccidere gli trasmetteva quell'ebbrezza e quella potenza che non aveva o che aveva scoperto di non poter avere dopo il fallimento dei suoi sogni di una vita, come ad esempio quello di diventare un famoso rapper. Il senso di fallimento aveva probabilmente scatenato o acuito certi suoi problemi psichiatrici, al momento non esclusi; dopo le prime collaborazioni con alcuni grandi nomi, che lo avevano illuso di un successo a portata di mano, e un viaggio all'estero, era ritornato a casa dai suoi completamente cambiato. La spirale di rabbia e fallimento l'ha condotto alla perdita del controllo di sé. 

 

Sono dunque esclusi moventi come quello religioso, ed ancor più implicazioni di quel tipo: dal caso Verzeni, Scientology e i suoi affiliati sono pertanto usciti “puliti”. Nel frattempo però la setta americana, ormai divenuta molto rilevante nel nostro paese, è stata assurta per settimane ad argomento di dibattito sia tra professionisti che tra comuni cittadini; se durante lo svolgimento delle indagini sul suo conto gravavano le ipotesi di sua una qualche implicazione, la successiva assoluzione è andata a trasformarsi per ritorno in una sorta di pubblicità positiva che ne ha riabilitato con gli interessi l'immagine. Su questo aspetto chi è vicino alla setta o ne fa le difese lavora oggi con abbondanza, vedendovi una grande possibilità per promuovere l'immagine di Scientology e descriverla al pubblico come una realtà benigna, della quale non vi è motivo di dubitare. Per quanto sia un comportamento del tutto prevedibile e fisiologico, oltre una certa misura può farsi tuttavia pericoloso, perché non proprio di una realtà tanto benigna si può in realtà parlare: cosa sia Scientology, in Italia e nel resto del mondo, è infatti cosa più che nota. In varie parti del mondo, a cominciare dal suo stesso paese di origine, la Chiesa di Scientology ha suscitato numerosi allarmi e al momento, solo per fare un esempio, è sotto processo in vari tribunali per i suoi traffici di minori; mentre in altri paesi ancora, a fronte della sua riconosciuta pericolosità per i cittadini e la stabilità delle istituzioni, da anni è stata addirittura messa al bando.

 

Nel frattempo, l'omicida della Verzeni costituisce a sua volta un caso non soltanto individuale ma anche sociale, sintomo di un più ampio ed esteso disagio che riguarda numerose aree della società. Come sappiamo anche le sette sia religiose che non religiose, ovvero quel vasto mondo di psicosette e criptosette in piena esplosione spesso ancora troppo sottoconsiderato data la maggior attenzione riposta ai movimenti con connotazioni religiose, trovano in quel vasto e montante serbatoio di disagio sociale nuovi adepti e spazi per la loro espansione. Senza volersi spingere in rappresentazioni troppo azzardate, potremmo dire che anche l'omicida sia a sua volta membro di un grande culto come lo era la vittima, seppur diverso: un culto del successo, della fama, del denaro, delle droghe e di un certo genere musicale che a suo modo già oggi costituisce una sorta di fenomeno di culto collettivo, con modalità e rituali ben precisi a descriverne una voluta per quanto inconsapevole appartenenza. 

 

Anche certi stili di vita, o identità sociali, vengono considerate oggi come criptosette o psicosette, con propri comportamenti, estetiche e particolarità che danno luogo ad una loro appartenenza. A suo modo, anche l'omicida ne faceva parte, fino a giungere all'implosione che l'ha condotto al punto estremo di oggi. Un discorso che analogamente potremmo fare, del resto, anche per lo stesso fenomeno del “gossip nero” di cui già facevamo menzione, e che presenta tratti di manipolazione, dipendenza, deumanizzazione ed alterazione della percezione della realtà certo non meno preoccupanti e dalla portata altrettanto estesa. Criptosette, o meglio criptoculti, che si presentano in forma diversa ma con risultati comunque sempre nefasti. Se il caso investigativo si può dunque oggi considerare già concluso, non possiamo certamente dire lo stesso anche l'analisi del caso sociale, dei criptoculti di appartenenza e degli innumerevoli significati che ciò può rappresentare nel quadro della nostra quotidiana e collettiva contemporaneità.

 

 


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