Spesso sentiamo parlare delle sette religiose in termini poco lusinghieri. Ed effettivamente da quando si è diffuso il Cristianesimo un po’ ovunque, ma soprattutto nei territori esterni all’Europa, questo termine è tornato spesso di moda, per la nascita delle chiese di tipo evangelico protestante. I fenomeni di settarismo erano già presenti e conosciuti nell’antichità nell’ambito delle religioni precedenti al cristianesimo. Ad esempio: l’ebraismo aveva conosciuto i farisei, i Sadducei, gli Esseni, i seguaci di Qumran. Il mondo islamico ha conosciuto la setta degli Assassini, dei Drusi e degli Israeliti; gli induisti hanno visto la nascita degli Hare Krishna "gli arancioni".
L’analisi delle sette dal punto di vista dei contenuti non può comunque esaurirsi a un mero fenomeno religioso. Spesso abbiamo avuto sette nate all’interno dei movimenti politici, che si sono costituite magari in società segrete, oppure costrette dal potere egemone a dotarsi di elementi distintivi particolari. Certamente fanno parte del settarismo, in senso largo, anche quei gruppi miranti a diffondere dottrine contrarie alla scienza o a propagandare poteri taumaturgici, attribuiti a determinati fenomeni naturali, strumenti o persone.
Il caso delle "guaritrici" e dei "guaritori" è spesso affrontato dalla religione cattolica apostolica con fermezza, molto più di quanto non si lasci a vedere. Ad esempio, la posizione della religione cattolica romana è ferma contro dei culti alternativi basati su determinate personalità, portando peraltro alla scomunica. Non sono mancate poi nella cronaca nera degli specifici riferimenti a delle sette sataniche, gruppi di credenti nel diavolo, che si sono organizzati, ma che non hanno mai dato luogo a un vero e proprio culto alternativo.
Una setta comunque tende a distinguersi per la contrarietà all’ortodossia. Nel mondo anglosassone, in particolare in America, le sette sono state studiate in base a dei principi sociologici, analizzate e classificate secondo dei caratteri distintivi: a) il fatto di costituirsi e voler rimanere una minoranza; b) seguire un credo o una fede estrema, radicale basata su regole di vita molto stringenti e particolari; c) la presenza di un capo carismatico in grado di influenzare il gruppo, spesso nei casi più estremi di soggiogarlo e piegarlo al suo volere. Il capo sembra quasi sempre essere incaricato di una missione salvifica; d) la vita dell’adepto è centrata interamente sulla setta: molti racconti di fuoriusciti battono su questo punto, su come ogni aspetto della loro vita fosse incentrato sulla setta e sui rapporti con gli altri appartenenti ad essa; e) in una setta di derivazione cristiana il messaggio di fede ha spesso un connotato apocalittico, con un vero e proprio countdown scandito fino al giudizio finale; f) l’eccesso di proselitismo: gli appartenenti a questa setta si differenziano dalle religioni tradizionali perché cercano in tutti i modi di fare proseliti, spesso irrompendo nella vita quotidiana delle altre persone; g) queste sette hanno un giudizio catastrofista della realtà sociale del periodo in cui vivono, la giudicano negativamente e questo giudizio è parte della loro "letteratura" spesso distribuita in opuscoli, libri o addirittura romanzi e video; h) è sempre presente un connotato di salvezza religiosa per gli appartenenti alla setta, che dividono facilmente il mondo in maniera manichea, tra bene e male.
Usando queste caratteristiche è molto facile identificare quali siano le sette esistenti attualmente, che spesso consideriamo come semplici movimenti religiosi.
Articolo pubblicato da Abbracciamo La Cultura l’8 gennaio 2016.