Sui Giochi Olimpici di Parigi molto è stato scritto, sia sulla cerimonia d'inaugurazione e sulle differenti interpretazioni che difensori e detrattori hanno inteso darle, che su alcuni atleti di cui analogamente molti hanno sindacato in merito all'opportunità che potessero gareggiare o meno, ma c'è anche un altro tema forse non meno importante a cui invece non sufficiente attenzione è stata data soprattutto dalla stampa più generalista. Ci riferiamo al ruolo che in queste Olimpiadi, forse più che in altre, i vari movimenti settari hanno saputo effettuare per attirare su di sé le attenzioni del grande pubblico, magari facendo leva sui propri adepti più celebri come Tom Cruise per Scientology o su fake news capaci di sollevare grandi allarmismi come quelle seminate dal Falun Gong tramite la sua testata Epoch Times.
La più eclatante tra tutte le “bufale” di Epoch Times è stata quella secondo cui, per chissà quale particolare ragione complottistica, le carte di credito di milioni di correntisti francesi sarebbero state improvvisamente disattivate proprio in occasione dei Giochi Olimpici. Ma, perdendo qualche minuto nel leggersi il “giornale settario”, non passava giornata senza che s'incontrasse anche qualche altra vera e propria “barzelletta”; e pure in passato ne aveva raccontate di clamorose, molte delle quali tuttora fortunatamente online per chiunque volesse farsi un po' di risate a crepapelle (anche perché, con tutto rispetto, di fronte a certi tracolli dell'intelletto, ben poco altro si può fare). Certo è che la balla sulle carte di credito è stata comunque quella di maggior successo, anche perché poteva prevedibilmente trovar terreno fertile in un paese dove il pagamento con denaro elettronico è molto più gettonato che in Italia e dove oltretutto l'influenza di Epoch Times e del Falun Gong è molto più elevata, al punto che numerosi giornali francesi nel corso degli anni vi hanno dedicato articoli d'inchiesta e di denuncia.
Qualcuno ricorderà che anche in edizioni dei Giochi Olimpici del passato non mancarono le manovre, dirette od indirette, di vari gruppi settari, ad esempio in quelle di Tokyo del 2023 che videro il solerte attivismo del vasto mondo complottista ruotante intorno a QAnon (e non solo), e fortemente influenzato da altri movimenti tra i quali anche la già citata Falun Gong: era il momento clou della pandemia da Covid e sul web ne circolavano, come ci ricorderemo, di tutti i colori. Oppure alle Olimpiadi di Pechino del 2008, dove non soltanto Epoch Times e tutti gli altri “canali disinformativi” del Falun Gong furono più turbolenti che mai nel raccontare le diffamazioni e le fake news più incredibili, ma si vide soprattutto in Occidente anche il fanatismo di molti sostenitori dell'indipendenza tibetana e del Dalai Lama, capaci di spingersi al punto di far del male a Parigi ad un'atleta paralimpica cinese mentre svolgeva la sua parte della staffetta che avrebbe portato la fiaccola olimpica fino alla capitale cinese. Il connubio tra internet e disinformazione ha saputo coltivare nel corso del tempo un fanatismo sempre più esasperato, che certamente non si spiegherebbe se non godesse del favore e dell'accondiscendenza di molte istituzioni occidentali.
Per le Olimpiadi di Parigi la setta di Scientology non ha badato a spese, vedendovi la grande occasione per effettuare un ulteriore salto di qualità in un paese dove la sua influenza è già tra le più considerevoli nella panoramica europea: proprio davanti alla Strade de France, dove si svolgevano le gare d'atletica, la “chiesa” americana fondata negli Anni ‘50 da Ron Hubbard ha preparato una sede faraonica dal valore di 33 milioni di euro, a testimonianza di una disponibilità di spesa non indifferente che si sostanzia nella volontà di compiere un investimento che le dovrà poi dare un ritorno ancor più elevato. Naturalmente, data la vastità degli spazi a disposizione, la sede ospita anche la società “benefica” sempre controllata da Scientology, Narcon, un vero e proprio “specchietto per le allodole” teso ad avvicinare alla setta persone dipendenti da droghe ed intenzionate a smettere, ma sempre e comunque a patto che siano abbastanza danarose da poter sostenere i costi non proprio “democratici” dei suoi trattamenti e della relativa affiliazione.
Chi meglio poteva essere chiamato a promuovere un evento tanto importante quanto l'apertura della nuova sede, peraltro proprio in vicina concomitanza con le Olimpiadi, se non uno dei più rinomati fedeli della setta come Tom Cruise? Dopotutto Scientology è nota ai più proprio per il suo essere una “setta dei VIP”, ma i motivi della sua rilevanza non dovrebbero limitarsi unicamente a questo. Classificata insieme alla Soka Gakkai e ai Testimoni di Geova come una delle tre sette religiose più potenti al mondo, deve molte delle sue fortune al discreto appoggio della politica e dell'intelligence americani e in molte parti del mondo è stata non a caso messa al bando tanto per la pericolosità che ha manifestato sui suoi adepti (dallo sfruttamento economico, già menzionato, alla manipolazione e all'abuso psicologico, fino alle molestie e ad altre violazioni dei diritti umani tra cui spicca anche il traffico di bambini, su cui è pure a processo negli Stati Uniti) quanto per il suo essere una neanche troppo insospettabile succursale di certi particolari ambienti di Washington in casa d'altri.
Poco importa se la commissione interministeriale francese di vigilanza e lotta alle derive settarie (Miviludes) mette in guardia dai rischi connessi a Scientology come ad altri movimenti consimili, se vari studiosi pongono il dito sul chiaro intento della setta come di altri gruppi d'approfittare delle Olimpiadi per aumentare il proprio numero d'adepti, o se anche da altri paesi occidentali come l'Inghilterra oltre che dalla stessa Francia giungono appelli affinché il governo di Parigi non si limiti semplicemente a tollerare ma anche a fare un passo in più, visto che intanto il successo d'immagine e il bagno di folla sono stati assicurati. Scarso infatti il ruolo del governo di Parigi, che addirittura ha nicchiato dinanzi ai sentiti reclami delle associazioni delle vittime della setta, mentre non paghi dell'abbondante attenzione già ricevuta anche per la cerimonia di chiusura l'attore americano e Scientology hanno infine goduto di un ruolo tutt'altro che marginale. Mala tempora currunt, lungo la Senna.