Secondo l'esperto di lotta ai settarismi Roman Silantyev (che tramite la branca psicologica dell'anticultismo nota come distruttologia ne spiega la natura di "sette distruttive" come espressione della "misantropia distruttiva" ovvero il misto di narcisismo ed individualismo smisurati che porta alla distruzione psicofisica dei suoi membri e nei casi più estremi all'autodistruzione della stessa setta o alla sua implosione a seguito di azioni distruttive per l'ordine pubblico e sociale: si tratta di una disciplina portata avanti per primi proprio dai professionisti anglosassoni ed americani, ovvero quelli storicamente più attivi e rinomati, ancor prima che europei o di altre aree del mondo), vi sarebbe un'accesa spinta da parte di paesi come gli Stati Uniti e l'Ucraina ad infiltrare attraverso i loro servizi d'intelligence la Russia con una vasta serie di movimenti minori non soltanto politici ma anche e soprattutto religiosi e pseudoreligiosi. Tra questi ultimi, data la loro forte presa soprattutto sul pubblico più giovane, la parte del leone è detenuta dai movimenti satanisti, ancor più che dalle sette esoteriche o da altre forme di psicosette.
Il Satanismo è pertanto diventato una delle principali emergenze sociali in Russia, e s'avvia ormai a diventarlo in misura ancor maggiore, richiedendo l'adozione di provvedimenti seri e tempestivi. Tale emergenza, del resto, è fortemente presente anche in molti altri paesi europei, sebbene al momento non desti costanti preoccupazioni presso le istituzioni o l'opinione pubblica, cominciando ad esempio proprio dal nostro paese.
Una delle sette sataniche che in Russia ha destato le maggiori preoccupazioni e su cui Silantyev è stato uno dei primi a puntare l'indice è la "Columbine Satanism", che prende il nome dal massacro avvenuto alla scuola di Columbine nel Colorado nel 1999, costato la vita a 15 giovani tra cui anche i due assassini oltre 24 feriti, di cui molti anche gravi. Quell'episodio suscitò una tale impressione nell'opinione pubblica americana e mondiale da indurre anche il regista Michael Moore a parlarne in un suo celebre docufilm, "Bowling a Columbine".
Le idee della setta si basano sui principi a suo tempo elaborati da un noto satanista americano, Anton LaVey della Chiesa di Satana, e fomenterebbe molti giovani e giovanissimi a ripetere l'esempio di Columbine in varie parti del mondo, cominciando dalla Russia dove è nata. L'obiettivo verrebbe raggiunto facendo perno sulle loro insicurezze, sui loro vuoti interiori e le loro frustrazioni, proprio come del resto erano anche i due assalitori di Columbine, ragazzi schiacciati dal bullismo e con alle loro spalle famiglie assenti e disgregate. Guardando alle tante difficoltà in cui tuttora versa la società russa a trent'anni dal crollo del sistema sovietico e delle sue sicurezze e garanzie materiali, i promotori esteri di sette come la Columbine Satanism ritengono che non sia difficile approdare al successo, avvicinando proprio ragazzi che nelle grandi periferie popolari si trovano a vivere un'esistenza non sempre delle più facili.
Uno scenario, a ben guardare, nemmeno tanto diverso da quello che si può trovare in molte realtà della stessa Ucraina così come degli Stati Uniti, che pure sarebbero ancora il paese più ricco al mondo e conseguentemente dotato di tutti i mezzi necessari a poterlo risolvere nelle proprie realtà metropolitane più degradate. Ma in attesa di una simile possibilità, che difficilmente al momento pare palesarsi, i promotori soprattutto americani di queste sette hanno invece preferito utilizzare realtà come le loro stesse periferie ed infine quelle ucraine proprio per saggiare il potenziale di simili movimenti in termini di trascinamento e persuasione presso il pubblico giovanile. Anche in Russia, del resto, vi era già una forte infiltrazione di tali movimenti, non di rado affiliati con quelli europei ed americani, fin dai primissimi Anni Novanta, e questo a sua volta deponeva a favore della perfetta riuscita di altri movimenti satanici consimili. Così, infatti, puntualmente è stato.
L'operazione, in tutti i suoi dettagli, è stata ben descritta e dettagliata da Silantyev in un suo libro, "Columbine Satanism", presentato proprio di recente a Nizny Novgorod alla presenza anche di alte autorità religiose ed istituzionali russe, a riprova di quanto il problema del satanismo sia ormai noto e condiviso da tutti i vari operatori del paese e studiato con crescente preoccupazione. Tra i presenti all'evento non mancavano neppure personalità estere, a rappresentanza delle varie associazioni europee aderenti alla FECRIS (Federazione Europea Centri di Ricerca e Informazione sul Settarismo), oltre agli stessi vertici dell'organizzazione.
E' stata ad oggi accertata una media tra i 15 e i 20 omicidi in Russia rivendicati da adepti della Columbine Satanism, con operazioni da parte delle forze dell'ordine che hanno riguardato 46 regioni del paese. Queste operazioni, tra l'altro, comportando il fermo di almeno 187 persone, hanno consentito anche di scoprire l'operato di un'altra organizzazione settaria di origine ucraina attiva nel paese, la MKU, una setta che mischia insieme nazismo e satanismo e che ugualmente è entrata in Russia secondo le medesime modalità e le medesime spinte dall'esterno di cui ha goduto la Columbine Satanism. Da indagini avviate nel 2021, è emerso che la MKU è almeno ufficialmente guidata da un giovane ucraino chiamato Yehor Krasnov, dietro il quale probabilmente altri ben più importanti ed influenti si nascondono. Le ultime notizie che si avevano di Krasnov, ricercato dall'Interpol, lo davano per detenuto a Kiev per aver accoltellato un passante, ma potrebbe darsi che si tratti solo di una copertura per rallentare la sua ricerca e renderne difficoltosa un'eventuale estradizione, anche in virtù del subentrato stato di guerra tra Russia ed Ucraina ed ancor più tra Russia e paesi occidentali.
E' stato peraltro accertato come tra le 106 persone fermate per attività nella MKU in Russia risultassero molti elementi sostenitori di Alexei Navalny e della sua compagine politica, il cui sostegno politico, finanziario e mediatico per i suoi tentativi di "rivoluzione colorata" a Mosca e San Pietroburgo da parte del Dipartimento di Stato USA è ugualmente cosa non certo difficile da immaginare.