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Da Miggiano ai tanti altri gruppi settari, l'importanza di maggiori controlli sulla loro influenza ed espansio

2024-10-03 17:00

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Da Miggiano ai tanti altri gruppi settari, l'importanza di maggiori controlli sulla loro influenza ed espansione

Da alcuni giorni l'Italia si trova a discutere dell'ennesimo fatto di natura settaria, quello del santone di Miggiano e dei suoi oltremodo plagiati ad

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Da alcuni giorni l'Italia si trova a discutere dell'ennesimo fatto di natura settaria, quello del santone di Miggiano e dei suoi oltremodo plagiati adepti: un caso in sé tutt'altro che infrequente, come dimostrato anche da altri che recentemente hanno popolato la cronaca nazionale, e che ci ricordano quanto florida in tal senso possa essere la provincia, apparentemente tanto sonnacchiosa e rassicurante, a darcene di volta in volta abbondanti esempi. La controversa setta fondata dall'ex gigolò Kadir Bouasrya, predicando povertà ed astinenza dal sesso e dal cibo, attira da tempo giovani da tutta Italia, che vi si uniscono riducendosi a vivere col loro santone in un vecchio casolare fuori dal paese, privo di acqua e luce, da cui escono soltanto per predicare ed elemosinare denaro nelle vicinanze. Molte famiglie di questi giovani circuiti dal santone, autoproclamatosi “fratello di Cristo”, hanno nel tempo sporto denunce per pratiche di controllo mentale ed isolamento sociale, che alla fine hanno sollevato le attenzioni non soltanto delle autorità ma anche dei media nazionali. Anche se della setta di Miggiano ancora poco si sa per poterne descrivere appieno le teorie predicate, intuibile è che il loro leader facendosi chiamare “fratello di Cristo” accampi una dottrina pseudocristiana non dissimile da quella di tanti altri movimenti che dilagano in Italia come all'estero, il più delle volte di natura apocalittica o millenarista, nonché assai spersonalizzante e coercitiva. Se ne trovano abbondanti esempi in tutti i Continenti, e molte come quelle d'origine asiatica come la Chiesa di Dio Onnipotente o gli Urlatori o altre ancora trovano spesso attenzione anche in questo portale.

 

Inizialmente il santone di Miggiano ha negato durante le varie interviste ogni responsabilità, salvo poi farsi di volta in volta sempre più aggressivo con le varie troupes di giornalisti: non molti giorni fa, infine, perdendo il controllo ne attaccato una, lanciando minacce di morte e strappandone i microfoni. Mentre i giornalisti colpiti hanno ricevuto la solidarietà di molti loro colleghi, l'immagine personale e la situazione legale del santone ne sono uscite comprensibilmente peggiorate, ma ciò non si tradurrà automaticamente in una maggior sicurezza per una sua condanna o per lo scioglimento del suo gruppo. Al momento infatti la vicenda, come sempre avviene in questi casi, resta soggetta al doppio e non sempre coincidente esame dell'opinione pubblica e del potere giudiziario, con la Procura di Lecce ancora agli inizi delle proprie indagini; e ben si sa quanto il peso della prima influisca possa spesso condizionare la seconda, anche per via del suo forte impatto sulla politica e del mondo mediatico, quest'ultimo non tutto così sensibile verso le famiglie dei danneggiati quanto semmai dedito in più occasioni a garantire un coprente garantismo che apre vie d'impunità. Il tutto mentre sullo sfondo le varie sette, dopo le improvvise bufere mediatiche e giudiziarie che le attraversano, non di rado ritrovano poi spazi e modi per potersi riorganizzare e proseguire la loro esistenza, magari con nuovi nomi e blande dissociazioni dal loro passato.

 

Di certo però un nuovo allarme sulla pericolosità di fenomeni come l'abuso psicologico, sessuale od economico all'interno di un mondo in costante espansione in tutta Italia come quello dei sempre più numerosi ed attrattivi movimenti settari è stato comunque sollevato. Persone vulnerabili, ma anche dotate d'energie e risorse di cui una setta è sempre assai interessata ad avvalersi, possono facilmente perdere la loro autonomia e i loro contatti sociali originari, ritrovandosi così in un crescente isolamento che a sua volta ne permetta ancor più facilmente la coercizione. E' la dinamica che tipicamente si ravvede nel funzionamento d'ogni movimento settario, e di cui tuttavia mai sufficientemente viene trattato per aiutare quanti più cittadini possibile a dotarsi dei necessari anticorpi intellettuali e culturali per aiutarli a prevenirla e restarne immuni. Ad esempio non si discute mai abbastanza di tali pericoli a livello televisivo, salvo magari quando avviene qualche caso settario come questo, con inconcludenti dibattiti ridotti a botta e risposta tra accusatori e difensori ad oltranza, ad esempio opinionisti non qualificati oppure studiosi di materia religiosa che in tal sede vestono però i panni degli attivisti politici e dei predicatori del garantismo a tutto campo. Ancor meno lo si fa nelle scuole, forse ritenendola una materia ancora non del tutto alla portata di un alunno o di uno studente, e non di meno anche per non irritare certe sensibilità politiche; eppure certe sette, come ad esempio Scientology con la sua diramazione Narconon, trovano intanto spazi ed ospitalità anche in molti plessi scolastici senza che nessuno abbia invece niente da ridire. 

 

Sebbene ciò sia piuttosto caratteristico di molti paesi occidentali, dove limitare le libertà religiose a favore della sicurezza collettiva appare come una violazione dei diritti individuali, dando però spazio a molti gruppi settari e loro difensori di trarne profitto, nel corso degli anni paesi come la Francia, la Spagna o persino da ultimo quelli scandinavi hanno intensificato i loro controlli dopo aver preso atto della gravità che andavano a costituire. In Italia sotto questo aspetto continuiamo ancora a rimanere a metà del guado, con politica e magistratura che dopo anni di complessivo disinteresse per la materia hanno infine cominciato ad interessarsi maggiormente alla materia, mentre anche a livello mediatico la sensibilità per i temi settari e lo spazio riservato ad operatori nel loro contrasto sono progressivamente aumentati. Casi come quello del Forteto, di cui recentemente dopo un susseguirsi di commissioni parlamentari e processi è stata infine decisa la liquidazione, o di Roberta Repetto, che ha portato la sorella Roberta a fondare un'associazione che ha visti accolti i propri appelli dal mondo politico con l'avvio di un iter legislativo volto a contrastare maggiormente certi fenomeni settari, hanno fornito maggiori spinte ad una più maturata consapevolezza presso cittadini ed istituzioni. L'auspicio è che da vicende come queste, e dal loro duro prezzo umano e sociale, possano dunque nascere quegli strumenti ed anticorpi di cui l'intera collettività ha indubbio bisogno in un'epoca in cui i movimenti settari, d'ogni natura e grado, sembrano conoscere una sempre maggior emersione e diffusione. 

 

Il caso di Miggiano, come quello della veggente di Trevignano e tanti altri ancora, non sono per ora costati la vita a propri adepti o od altri cittadini innocenti, ma nulla vieta che un loro protrarsi non possa condurre anche a ciò. Altri casi, come quello del centro Anidra o ancora il più recente dramma che ha riguardato la morte di Alex Marangon, o per risalire al principio dell'anno al dramma di Altavilla Milicia, con tutto il loro impatto anche sull'opinione pubblica, hanno invece avuto conseguenze del genere; e sono solo alcuni dei noti o ricordati dai più, perché altrimenti se citassimo pure quelli avvenuti all'estero c'imbatteremmo in una continua e nera rassegna che copre il mondo intero. Già da tutto ciò si deduce l'importanza di riservare a simili fenomeni una maggiore attenzione da parte istituzionale, aperta al contributo di operatori e professionisti nel campo del contrasto ai movimenti settari e della riabilitazione psicologica dei loro ex membri. 


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