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Migliorare la qualità dei contenuti radiotelevisivi? Si può, ma non è facile

2022-09-13 10:00

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Migliorare la qualità dei contenuti radiotelevisivi? Si può, ma non è facile

Recentemente l'Amministrazione Stato della Radio e Televisione di Stato cinesi ha emesso delle nuove linee guida per quanto riguarda la qualità dei co

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Recentemente l'Amministrazione Stato della Radio e Televisione di Stato cinesi ha emesso delle nuove linee guida per quanto riguarda la qualità dei contenuti diffusi via etere, internet o altre forme al grande pubblico. Pur non costituendo significativi cambiamenti rispetto alla normativa preesistente, l'accusa che tuttavia in molti rivolgono dall'esterno, cominciando da Occidente, è che il governo cinese intenda passo dopo passo mettere sotto controllo di internet e dell'intrattenimento, avvalendosi della scusa che siano troppo disordinati o contaminati da notizie e messaggi diseducativi e pericolosi. Tali accuse, tuttavia, piombano nel generico poiché esulano dal considerare come in realtà il problema effettivamente esista e non soltanto in Cina, dove quantomeno da tempo si cerca di porvi rimedio, ma anche all'estero, in primo luogo proprio da dove risiedono coloro che tali accuse le formulano.

 

Non si tratta infatti tanto di limitare a fini di "patriottismo culturale" o "nazionalpopolare" (benché non del tutto biasimevole, anzi) la diffusione di contenuti di provenienza estera in Cina, come ad esempio certi generi, gruppi ed autori musicali, o generi cinematografici coi loro rispettivi attori e registi, cosa del resto impossibile e peraltro priva di senso, anche perché quei gruppi e cantanti, e quegli attori e registi, dopo essersi affermati nel loro Occidente hanno trovato anche nel paese della Grande Muraglia una seconda e spesso ancor più rilevante notorietà. A tacere poi del fatto che gli investimenti statunitensi nell'industria cinematografica cinese, e quelli cinesi nell'industria cinematografica statunitense, negli hanno raggiunto un livello di assoluta importanza, basti pensare ai casi di Legendary a Hollywood o di Hengdian a Pechino, ovvero la "Hollywood cinese". E poi la maggior parte degli utenti e spettatori cinesi preferiscono soprattutto le produzioni e i contenuti del proprio paese, certamente più affini alla loro cultura e oggi molto graditi anche al pubblico occidentale, come provato dalla grande popolarità che film, musical e star cinesi hanno cominciato sempre più a riscuotere in Europa.

 

Si tratta piuttosto di stabilire dei punti fermi su ben altri contenuti, che magari in Occidente possono talvolta apparire anche trascurabili o perdonabili ma che altrove non necessaramente è detto che debbano essere accolti col medesimo punto di vista. Ad esempio, i commi da 1 a 6 dell'Art. 18 stabiliscono che non possono essere veicolati al pubblico contenuti che violino i principi della Costituzione, ovvero anticostituzionali, come ad esempio la resistenza e l'attacco alla sua applicazione, alle leggi e alle regole della società e dello Stato; danneggiare od attentare all'unità nazionale, alla sovranità e all'integrità territoriale, o alla sicurezza nazionale con azioni di estremismo e di terrorismo; denigrare ed attaccare la cultura, al fine promuovere odio e discriminazione etnica, violare i costumi delle etnie o delle religioni riconosciute dalla Costituzione, distorcere la storia nazionale e il ruolo delle sue figure storiche, urtare il sentimento nazionale ed attaccare l'unità nazionale; distorcere o dissacrare l'operato e la memoria dei caduti di guerra e dei martiri della Rivoluzione; promuovere culti e sette religiose e pseudoreligiose pericolose e distruttive per gli individui come per la collettività; danneggiare la stabilità e l'ordine sociale.

 

In tal senso, non pare di ravvedere in questi provvedimenti alcunché di negativo; piuttosto, vi sarebbe più di uno spunto per una normativa un po' più stringente e funzionale a mettere al bando contenuti non meno deprecabili e pericolosi abbondantemente presenti anche nella nostra Europa e nel nostro paese. Spesso ci lamentiamo per ciò che molte delle nostre TV sul digitale terrestre ci trasmettono, a tacere di quelle on demand, ma intanto quei programmi così discutibili continuano ad essere trasmessi: pensiamo, ad esempio, ai reality e talk show di cui sono pieni gli orari pomeridiani e serali, e che costituiscono esempi di crescita e di condotta tutt'altro che edificanti per molti spettatori, spesso giovanissimi. Un giro di vite anche a certe cose che tanto abbondano da noi, visti i contenuti che veicolano ogni giorno al grande pubblico, non sarebbe poi così inopportuno.


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